Il nostro territorio ha il primato dei contratti a tempo determinato. LOMELLINA, PROFONDO NORD Riportiamo l’intervento del segretario della CGIL Fabio Catalano Puma in occasione della visita a Vigevano di Cecilia Strada.

Le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori nel nostro territorio sono notevolmente peggiorate negli ultimi vent’anni a causa della modifica del tessuto economico e produttivo della provincia e di una serie di modifiche normative che sono state compiute relativamente al mercato del lavoro. In provincia di Pavia l’80% dei nuovi contratti stipulati è con tipologie precarie (tempo determinato, somministrazione lavoro, ecc.) in Lomellina la situazione è ancora peggiore perché siamo all’85%. Il tema della precarietà riguarda il mercato del lavoro nel nostro Paese e le risposte che sono state date da questo governo vanno nel senso opposto rispetto alla necessità di trovare soluzioni. Il primo provvedimento è stato la reintroduzione dei voucher, che ci hanno riportato a una maggiore precarizzazione; il secondo provvedimento, in vigore dal primo maggio dell’anno scorso, è l’innalzamento della soglia di utilizzo dei voucher a 15.000 euro e la liberazione dell’utilizzo dei contratti a tempo determinato.
Il tema della precarietà è strettamente connesso a un altro aspetto della condizione del lavoro, ovvero quello della retribuzione. Si forma un circolo vizioso per cui più sei precario, più hai contratti a tempo determinato, più hai un lavoro discontinuo e più questi fattori incidono sul tuo livello salariale.
Questo si collega al problema della povertà, con oltre 5 milioni di persone su tutto il territorio nazionale in povertà assoluta.
Il problema salariale è anche determinato dalle scelte che sono state fatte negli ultimi due anni dal Governo Meloni. È sempre accaduto che lo Stato, in quanto datore di lavoro, rinnovasse i contratti nel settore pubblico creando un effetto traino per quelli da rinnovare nel settore privato. Questo governo ha messo invece delle risorse assolutamente insufficienti per poter rinnovare il contratto collettivo nazionale dei dipendenti pubblici. La seconda questione riguarda l’inserimento nel mercato del lavoro e anche qui si devono rimarcare delle situazioni di particolare fragilità. Questo riguarda per esempio il lavoro delle donne: la provincia di Pavia ha il primato negativo per la qualità dell’occupazione femminile caratterizzata da forte precarietà, discontinuità lavorativa e dal fenomeno dei part time involontari (soprattutto in alcuni settori, settore terziario) e ha anche un secondo record di segno negativo, la presenza di NEET, quei giovani che non studiano, non lavorano e non cercano un’occupazione.
Di fronte alle trasformazioni che sono già in corso e a quelle che si verificheranno nei prossimi anni, come la transizione energetica e digitale e l’intelligenza artificiale, occorrono misure per ridurre e contrastare gli effetti negativi sull’occupazione e sulle condizioni dei lavoratori.
Il ruolo di governo dell’Europa rispetto a queste trasformazioni è fondamentale, mentre nel nostro Paese si pensa di poter governare questi processi neanche con una visione nazionale ma con una visione regionale attraverso il progetto dell’autonomia differenziata. È necessario invece costruire un meccanismo comune di tutela della disoccupazione a livello europeo e di sostegno alle varie transizioni. Sotto questo punto di vista la formazione continua per tutte e tutti è fondamentale per costruire quelle competenze che serviranno per le professioni del futuro.
In conclusione, questi temi hanno a che fare anche con la visione di Europa, promuovendo una riforma delle istituzioni europee per garantire un’UE più sociale e democratica, che metta al centro i bisogni delle cittadine e cittadini europei a partire dal lavoro.
Elena Gorini

 

Tari e multe non riscosse – conferenza stampa dei nostri consiglieri

Negli ultimi cinque anni, il comune ha accumulato un’evasione di 21 milioni di euro tra multe e Tari, secondo quanto denunciato dai consiglieri comunali del partito democratico Arianna Spissu, Alessio Bertucci e Marco Vassori. Analizzando i dati degli insoluti dal 2018 al 2023, emerge infatti che il comune non ha incassato somme significative derivanti da sanzioni amministrative e tributi locali. I consiglieri del PD di Vigevano, Arianna Spissu, Alessio Bertucci e Marco Vassori, chiedono ora un’azione decisa contro i “furbetti”. Circa il 50% delle multe non viene pagato, ammontando a circa 10 milioni di euro, mentre l’evasione della Tari si attesta intorno al 19%, pari a circa 1,5-2 milioni di euro all’anno. Molti sindaci del centrosinistra in altri comuni italiani affrontano problemi simili e hanno intrapreso battaglie significative per combattere l’evasione e recuperare fondi da reinvestire sul territorio. Per questo motivo il gruppo consigliare PD di Vigevano intende presentare un’interrogazione in consiglio comunale per chiedere se l’amministrazione sia consapevole di questa evasione e quali misure intenda adottare per recuperare gli insoluti e individuare chi non paga la Tari, le multe e altri tributi. Un altro punto importante: con questi fondi, una volta recuperati, sarebbe possibile erogare gratuitamente servizi come mense o nidi, andando a portare beneficio ai cittadini.

Il canile dimenticato – intervento di Arianna Spissu

La situazione del canile è arrivata al limite: quante volte l’abbiamo segnalato, sentendoci sempre rispondere che sarebbe arrivato il canile nuovo? Il progetto era stato presentato in pompa magna in Consiglio Comunale nel 2019. Applausi e approvazione unanime: e poi? Dimenticato. Hanno stanziato soldi ogni anno, spostandoli sempre sull’anno successivo e poi non li abbiamo più visti. Dimenticato lo stanziamento, dimenticato il progetto, dimenticati cani, dipendenti e volontari del canile. A un certo punto, io e la consigliera Baldina ci siamo arrese all’evidenza e abbiamo chiesto ALMENO di sistemare la struttura esistente, se proprio questi soldi per il canile nuovo non si trovavano da nessuna parte. E allora sono ricominciate le promesse, sempre disattese. Ora che siamo arrivati al limite, però, deve essere la città a muoversi e a chiedere a gran voce che le promesse vengano mantenute. Una società civile e umana si misura anche da queste cose, da come si prende cura degli animali a lei affidati e da come investe per il loro benessere. Sono tante le urgenze a Vigevano e lo sappiamo, ma questa poteva non esserlo ed essere invece gestita negli anni senza arrivare al disastro.

Distretto calzaturiero, il nostro intervento in Parlamento con l’on. Peluffo

“Il governo nazionale guidato dalle destre e le istituzioni locali amministrate dalla Lega non hanno alcuna sensibilità e attenzione per il distretto calzaturiero di Vigevano e della Lomellina, che rappresenta un polo di eccellenze che genera il 7,3 per cento del valore aggiunto sul totale dell’industria pavese. Regione Lombardia non dà seguito all’accordo quadro di sviluppo del 2022 sull’utilizzo dei sostegni economici. Mentre l’esecutivo Meloni non rende disponibili misure, già finanziate dai governi precedenti, o perché mancano i decreti attuativi, mi riferisco ad esempio a Transizione 5.0, oppure stanzia risorse irrisorie, come previsto dalla legge sul Made in Italy che all’articolo 11 stanzia misure per la transizione verde e digitale nel comparto della moda pari a soli 15 milioni di euro. Poca cosa se pensiamo che il settore solo a Pavia fattura centinaia di milioni e conta migliaia di addetti. Ma soprattutto il governo ha scelto di fare ammuina su una nostra precisa richiesta, quella di istituire e convocare un tavolo di crisi con tutte le parti in causa presso il ministero delle Imprese e del made in Italy, a cominciare da Regione Lombardia, per assicurare la sostenibilità produttiva e la salvaguardia dei livelli occupazionali del distretto calzaturiero di Vigevano”.

Editoriale di Arianna Spissu

Care compagne e cari compagni, come sempre accade dopo una tornata elettorale, anche questa volta è il tempo delle analisi. Il PD ha ottenuto un buon risultato e, a dirla tutta, non vince ma convince: ci ritroviamo con percentuali in rialzo grazie alla rinnovata fiducia degli elettori, ma rileviamo ancora grandi distanze tra città e territori. Dall’altra parte – della barricata, del mondo, dell’universo – Fratelli d’Italia spopola e sembra non pagare il fatto di essere al governo, come succede invece di solito nel nostro Paese. D’altro canto, lo splendido risultato di Michele Lissia a Pavia ci racconta che una coalizione determinata, equilibrata e coesa è la carta vincente e la strada da percorrere. Vigevano non è Pavia, ma anche qui gli elettori hanno bacchettato la Lega, partito del Sindaco in carica, relegandola a percentuali al minimo storico: che sia una flessione temporanea o una sentenza sul governo ormai ventennale del centrodestra non è dato ancora saperlo, ma quel che è certo è che qualcosa sta cambiando. Starà a noi cogliere l’occasione e ampliare questa breccia: il prossimo anno in questo senso sarà decisivo.

Salviamo infermieristica a Vigevano!

Abbiamo lanciato una petizione popolare a questo link per chiedere la riapertura delle iscrizioni al primo anno di corso di infermieristica dell’Università di Pavia presso la sede di Vigevano. Questa petizione vuole essere a sostegno della raccolta firme avviata da un gruppo di infermieri e a supporto di tutte le altre azioni intraprese a livello istituzionale da enti, partiti, associazioni e sindacati senza distinzioni. Vuole essere la voce di un territorio troppo spesso non ascoltato. In questo momento di emergenza sanitaria e di oggettiva carenza di infermieri in tutte le strutture sia pubbliche sia private, comprese le RSA, non ci sembra né logico né attuale ridurre il numero di potenziali nuovi infermieri nella provincia di Pavia. E’ sotto gli occhi di tutti la fondamentale funzione dell’assistenza infermieristica e la sede di Vigevano rappresenta un punto di riferimento non solo per la nostra città ma per tutto il territorio lomellino e pavese, dato che gli studenti, per il periodo di tirocinio, vengono accolti nelle strutture di Vigevano, Mede, Mortara, Pavia e Voghera, aggiungendosi agli infermieri di ruolo e dando un supporto in strutture in cui manca storicamente personale.
La petizione è aperta a tutti i cittadini e tutti i partiti, le associazioni, gli enti, i sindacati del territorio che la condividono possono sottoscriverla contattandomi in privato, in modo da pubblicare una lista completa a sostegno.

Vigevano 20-30

Abbiamo siglato insieme ad altre forze politiche e civiche, l’adesione a Vigevano 20-30, un aggregatore programmatico in vista delle elezioni comunali di Vigevano del 2020. Le firme sono state di: Pd, Polo Laico, Articolo Uno, Vigevano Rinasce, Equilibrio, Valerio Bonecchi (Indipendente), Alcide Brunelli (Indipendente). L’obiettivo di queste forze è quello di creare una vera alternativa a questa amministrazione comunale e a Andrea Ceffa, candidato sindaco per la Lega. A questo link Vigevano 20 – 30 potete leggere il documento ufficiale siglato da queste forze.

Caso mensa a Vigevano

Il caso mensa a Vigevano è stato protagonista su tutti i giornali e tv nazionali poichè la Giunta leghista capitanata da Sala e Ceffa, ha deciso di dare una mazzata alle famiglie più povere in favore di quelle più ricche. Una scelta chiara attraverso le fasce Isee che obbligavano i bambini in difficoltà a pagare 3,65 euro quanto i loro amici più fortunati. Grazie alla mozione presentata in Consiglio Comunale dal nostro gruppo Pd, è stata approvata una nuova fascia per i redditi isee più bassi che stabilisce questa cifra in 2 euro a pranzo invece che 3,65 €. Questo è stato possibile grazie ai numerosi consiglieri comunali che dalla maggioranza hanno deciso di sfilarsi e votare con noi. In futuro la mensa a Vigevano dovrà diventare un simbolo nazionale di integrazione sociale tra i bambini.

Basta centri commerciali a Vigevano

La nostra posizione sulla costruzione di nuovi centri commerciali a Vigevano è chiara: no a nuove aperture. Nel Consiglio comunale di novembre si è ottenuto una grande vittoria da parte di tutte le opposizioni in Consiglio Comunale, bloccando l’apertura del nuovo supermercato Md in via Podgora. L’attuale amministrazione comunale guidata da Sala- Ceffa, continua a cantierizzare e progettare l’apertura di nuovi inutili supermercati, anche contro la volontà dei cittadini, ormai stanchi di una mancanza totale di idee per sviluppare la nostra Vigevano. Noi siamo contrari all’apertura di nuovi supermercati per diversi motivi: distruzione del commercio cittadino, consumo inutile di suolo, offerta già satura sul nostro territorio aumentando il rischio di ritrovarci tra qualche anno grandi cattedrali nel deserto difficilmente recuperabili, scelte di zone con viabilità non idonea. A Vigevano serve avere un’idea di sviluppo del commercio cittadino basato sui negozi di vicinato con organizzazione di eventi in grado di portare in città turisti e persone disposte a spendere.

Fridays for future

Fridays for future Vigevano

Anche noi del Pd abbiamo partecipato alle marce sul clima organizzate dagli studenti delle superiori. La sostenibilità ambientale deve diventare un mantra per tutti i governi e le amministrazioni comunali. In particolare, qui a Vigevano si è fatto sempre troppo poco per migliorare il forte inquinamento e per aumentare le aree verdi cittadine. Per scelte dell’Amministrazione Sala-Ceffa si è deciso di autorizzare l’apertura di un nuovo centro commerciale nei pressi della Colombarola, distruggendo la campagna vigevanese. E’ ora di cambiare e di scegliere un’amministrazione sempre che abbia una spiccata sensibilità sul tema
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